Rapsodia Dantesca
messa in scena TEATRI 35
drammaturgia e voce recitante Davide Ferrari
musiche eseguite dal vivo da I Solisti della NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI
I linguaggi dell’arte si sono accostati innumerevoli volte a Dante Alighieri e alla sua opera che ha ispirato schiere di artisti e ha fatto dell’arte e della visione figurativa linguaggio e metafora interna alla Commedia.
Dante, unico tra i personaggi del suo capolavoro, si muove con il suo corpo reale durante tutto il viaggio che lo porterà al Paradiso e i riferimenti a questo fatto straordinario che sempre suscita la curiosità delle anime incontrate lungo il cammino sono disseminati tra i versi. È il poeta stesso a parlare più volte della propria carnalità, come nell’emblematica terzina del XXVI canto del Purgatorio: non son rimase acerbe né mature / le membra mie di là, ma son qui meco / col sangue suo e con le sue giunture.
Nella Commedia è la parola stessa a farsi corpo e figura: come scrive Romano Guardini nei suoi Studi, Dante «non descrive, ma mette davanti; non racconta ma mostra; non esprime sentimenti, ma li fa diventare gesti». Nella poesia più autentica la parola diventa non solo azione, ma anche drammaturgia sonora e, come scrisse Gianfranco Contini, si fa «ritmo e timbro, non solo melodia d’una incontenibile sperimentalità, d’una totale spregiudicatezza verso il reale».
Partendo da questi presupposti, lo spettacolo Rapsodia dantesca rievoca lo sforzo di molti artisti che si sono cimentati nella grande sfida di trasfigurare in immagini la potenza visionaria dell’opera più nota di Dante Alighieri isolando personaggi e situazioni sganciandoli dall’intera vicenda e ricreandoli in una dimensione autonoma di piena fisicità e concretezza. L’opera, scritta e realizzata nella ricerca dell’equilibrio tra poesia e teatro, musica e tableau vivant, e nata dalla collaborazione di artisti complementari con il comune scopo di provare a restituire il misterioso universo dantesco, è dedicata a Maria Rosaria De Santis, cuore di questo lavoro che pulsa con l’amor che move il sole e l’altre stelle.
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