Rapsodia Dantesca
dedicato a Maria Rosaria,
l’amor che move il sole e l’altre stelle
Tableau Vivant sull’iconografia e sull’opera di Dante, su musiche da Biagio Marini a John Cage, da von Weber a Prokof’ev , da Schubert a Shostakovich a, da Fauré a Mozart.
messa in scena TEATRI 35
di e con Antonella Parrella, Francesco Ottavio De Santis, Gaetano Coccia
e con Vittoria Rejna Negri, Sara Scarpati, Veronica Vendemia
drammaturgia e voce recitante Davide Ferrari
musiche eseguite dal vivo da I Solisti della NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI
Chiara Rollini violino, Veronica Menditto violino, Matteo Introna viola, Pierluigi Marotta violoncello, Gaetano Russo clarinetto
debutto Istituto Italiano di Cultura – Copenaghen
sabato 21 maggio 2022 – h21.00, Cattedrale di Troia
Credette Cimabue nella pintura
tener lo campo, e ora ha Giotto il grido,
sì che la fama di colui è scura:
così ha tolto l’uno all’altro Guido
la gloria della lingua; e forse è nato
chi l’uno e l’altro caccerà dal nido.
(Purg., XI, vv. 94-99)
Dante e l’Arte nella performance Rapsodia Dantesca
I linguaggi dell’arte si sono accostati innumerevoli volte a Dante Alighieri e alla sua opera che ha ispirato schiere di artisti e ha fatto dell’arte e della visione figurativa linguaggio e metafora interna alla Commedia.
Dante e la Divina Commedia nella performance Rapsodia Dantesca
Dante, unico tra i personaggi del suo capolavoro, si muove con il suo corpo reale durante tutto il viaggio che lo porterà al Paradiso e i riferimenti a questo fatto straordinario che sempre suscita la curiosità delle anime incontrate lungo il cammino sono disseminati tra i versi. È il poeta stesso a parlare più volte della propria carnalità, come nell’emblematica terzina del XXVI canto del Purgatorio: non son rimase acerbe né mature / le membra mie di là, ma son qui meco / col sangue suo e con le sue giunture.
Nella Commedia è la parola stessa a farsi corpo e figura: come scrive Romano Guardini nei suoi Studi, Dante «non descrive, ma mette davanti; non racconta ma mostra; non esprime sentimenti, ma li fa diventare gesti». Nella poesia più autentica la parola diventa non solo azione, ma anche drammaturgia sonora e, come scrisse Gianfranco Contini, si fa «ritmo e timbro, non solo melodia d’una incontenibile sperimentalità, d’una totale spregiudicatezza verso il reale».
La performance Rapsodia Dantesca
Partendo da questi presupposti, lo spettacolo Rapsodia dantesca rievoca lo sforzo di molti artisti che si sono cimentati nella grande sfida di trasfigurare in immagini la potenza visionaria dell’opera più nota di Dante Alighieri isolando personaggi e situazioni sganciandoli dall’intera vicenda e ricreandoli in una dimensione autonoma di piena fisicità e concretezza. L’opera, scritta e realizzata nella ricerca dell’equilibrio tra poesia e teatro, musica e tableau vivant, e nata dalla collaborazione di artisti complementari con il comune scopo di provare a restituire il misterioso universo dantesco, è dedicata a Maria Rosaria De Santis, cuore di questo lavoro che pulsa con l’amor che move il sole e l’altre stelle.
QUADRI RAPPRESENTATI
Sandro Botticelli (Firenze 1445 – Firenze 1510) Dante, 1495 circa, tempera su tela 54,7×47,5 cm, collezione privata, Ginevra
Tommaso De Vivo (Orta di Atella 1790 – Napoli 1884) Inferno, 1863, olio su tela 162 x 239 cm, Palazzo Reale Napoli
Agostino Comerio (Locate 1784 – Recoaro 1829) Dante e Virgilio incontrano Farinata, 1810, olio su tela 226 x 162 cm, Pinacoteca Nazionale di Bologna (in deposito presso Comando Legione Carabinieri Emilia Romagna)
Frederic Leighton (Scarborough 1830 – Londra 1896) Dante in esilio, (Dante in Exile), 1864, Olio su tela, Collezione Privata
Ary Scheffer (Dordrecht 1795 – Argenteuil 1858) Paolo e Francesca, 1835, Parigi Musée du Luvre
Dante Gabriel Rossetti (Londra 1828 – Birchington-on-Sea 1882) Il sogno di Dante (Dante’s Dream at the Time of the Death of Beatrice), 1871, olio su tela, 216 × 312,4 cm, Walker Art Gallery, Liverpool
Giorgio Vasari (Arezzo 1511 – Firenze 1574) Ritratto di sei poeti toscani, 1544, olio su tela 116 x 158 cm, Minneapolis Institute of Arts. Da destra: Cavalcanti, Dante, Boccaccio e Petrarca. Dietro: Cino da Pistoia e Guittone d’Arezzo.
Giuseppe Bertini (Milano 1825 – Milano 1898) Il Trionfo di Dante, 1851-53, Gabinetto Dantesco Museo Poldi Pezzoli Milano
Domenico Morelli (Napoli 1823 – Napoli 1901) Virgilio comanda a Dante di inginocchiarsi appena che conobbe l’angelo che guidava la navicella colle anime del Purgatorio, 1845, olio su tela, 151 x 196 cm, Prefettura di Napoli, Napoli
Eugène Delacroix (Charenton-Saint-Maurice 1798 – Parigi 1863) La Barca di Dante, 1822, olio su tela, 189 × 246 cm, Musée du Louvre, Parigi
Henry Holiday (Londra 1839 – Londra 1927) Dante incontra Beatrice al Ponte della Santa Trinità, 1883, olio su tela 142,2 x 203,2 cm, Walker Art Gallery, Liverpool
Dante Gabriel Rossetti (Londra 1828 – Birchington-on-Sea 1882) Beata Beatrix, 1872, olio su tela, 86 × 66 cm, Tate Gallery, London
Salvador Dalì (Figueres 1904 – Figueres 1989) Dante e Beatrice, Purgatorio Canto XXX, 1960, dimensioni foglio cm 33 x 26, Xilografia Originale, La Divine comédie, Edizioni D’Art Les Heures claire, Parigi, 1959-1963
Eliseo Sala (Milano 1813 – Triuggio 1879) Malinconia o Pia De’ Tolomei, 1846, olio su tela, 90 cm x 121 cm, Musei Civici di Arte e Storia. Santa Giulia – Museo della Città, Brescia
Domenico Petarlini (Bagnolo di Lonigo 1822 – Vicenza 1891) Dante in esilio, 1860 ca., Palazzo Pitti, olio su tela, 76 x 96 cm, Galleria d’Arte Moderna, Firenze
Jean-Baptiste Carpeaux (Valenciennes 1827 – Courbevoie 1875) Ugolino con i suoi figli, 1865-67, Marmo Alt. 197,5 cm, Metropolitan Museum of Art New York
William – Adolphe Bouguereau (La Rochelle 1825 – La Rochelle 1905) Dante e Virgilio, 1850, Olio su tela, 281 cm x 225 cm, Musèe d’Orsay, Parigi, Francia
Tommaso De Vivo (Orta di Atella 1790 – Napoli 1884) Paradiso, 1863, olio su tela, 161 x 240 cm; Napoli, Palazzo Reale, in comodato presso la Reggia di Caserta
William-Adolphe Bouguereau (La Rochelle 1825 – La Rochelle 1905) Vergine consolatrice, 1877, olio su tela, 204 x 148 cm; Parigi, Musée d’Orsay, in deposito presso il Musée des Beaux-Arts, Strasburgo